Ristorazione collettiva, perché la filiera corta è indice di qualità

Le filiere alimentari corte, sempre più utilizzate anche nella ristorazione collettiva sono caratterizzate da pochi intermediari e distanze fisiche ridotte tra produttori e consumatori.

Queste catene di approvvigionamento sono ideali per aumentare i profitti di agricoltori e altri produttori, rivitalizzare le economie rurali e dare ai consumatori cibi freschi e a prezzi equi.

Non a caso numerose sono le aziende di ristorazione collettiva, che si affidano proprio alle filiere alimentari corte, per garantire ai propri clienti alimenti di alta qualità e sicuri da un punto di vista igienico sanitario: tra tutte, il noto portale www.ragis.it seleziona attentamente i fornitori presenti sul mercato per offrire ai suoi consumatori solo prodotti tracciabili, affidabili ed eccellenti.

Perché la filiera corta sta interessando sempre più la ristorazione collettiva

Le filiere alimentari corte stanno rivestendo un ruolo di fondamentale importanza in quanto i consumatori sono preoccupati per la diffusione di malattie di origine alimentare, vogliono aiutare le economie e agricolture locali e vogliono avere una maggiore tracciabilità del prodotto acquistato.

L’interesse verso la filiera corta, riguarda sempre più anche la ristorazione collettiva; in particolare, i vantaggi risultano essere molteplici.

Vediamoli insieme.

Più valore agli agricoltori

Le filiere corte dell’industria alimentare offrono agli agricoltori un maggiore potere durante gli scambi commerciali, soprattutto in fase di contrattazione con i rivenditori.

Nella classica catena alimentare, agricoltori e produttori sono messi in secondo piano a discapito dei trasformatori, commercianti e grossisti.

Questo porta inevitabilmente un minor guadagno per agricoltori e produttori.

Maggiore comunicazione tra produttore e consumatore

Le filiere corte possono portare alla creazione di posti di lavoro, soprattutto nelle zone rurali, il che contribuisce anche ad aumentare la reputazione dell’agricoltore o del produttore e la fiducia che i consumatori ripongono nella sua azienda.

Operare localmente, anche attraverso la partecipazione ai mercati agricoli consente a produttori e consumatori di avere una comunicazione e un’interazione più dirette, il che aiuta anche a costruire lealtà e fiducia.

La ristorazione collettiva predilige sempre più la filiera corta per avere un maggior scambio con il produttore e quindi offrire una migliore qualità ai propri clienti e avere una maggior possibilità di dialogo circa la disponibilità di materia prima.

Costi di trasporto ridotti

Le filiere corte in genere servono un’area locale; questo comporta una riduzione di costi energetici, costi di trasporto oltre che una riduzione delle emissioni di CO2 (generate nel trasporto merci in catene di approvvigionamento più lunghe).

Per questo motivo, queste catene di approvvigionamento hanno un maggiore potenziale per essere rese sostenibili e rimanere tale a lungo termine.

Maggiore trasparenza

Le filiere corte dell’industria alimentare, con pochi o nessun intermediario rispetto a quelle più lunghe e complesse, sono più trasparenti.

I produttori sono in grado di offrire informazioni più dettagliate sulla loro attività e sulle loro pratiche, contribuendo a costruire la loro reputazione, aumentare la fidelizzazione dei clienti e accrescere così la loro fiducia.

Rischio ridotto

Le filiere corte dell’industria alimentare riducono il rischio di danni, contaminazione o furto dei prodotti durante il trasporto, l’imballaggio o la produzione.

Ridurre al minimo il numero di attori coinvolti nella catena di approvvigionamento aiuta a renderla più sicura e protetta, il che contribuisce a proteggere gli agricoltori e i produttori, nonché i loro utenti finali.

Aumento della qualità dei cibi

Fare affari e trasportare merci localmente, aumenta la loro qualità complessiva riducendo la necessità di congelamento e l’uso di conservanti, consentendo ai clienti l’accesso a una fornitura di alimenti freschi e particolarmente richiesti come cereali e derivati.

Inoltre, le filiere corte dell’industria alimentare riducono gli sprechi alimentari e i costi di smaltimento per agricoltori e produttori.

Maggiori profitti

Le filiere corte dell’industria alimentare offrono agli agricoltori maggiori profitti, mantenendo il prezzo finale più o meno lo stesso per i consumatori.

Eliminando gli intermediari, riducendo la lunghezza delle catene di approvvigionamento dell’industria alimentare e operando su base più indipendente, gli agricoltori e i piccoli produttori sono in grado di mantenere per sé una parte maggiore dei profitti risultanti piuttosto che condividerli tra altri fornitori.

 

Silvia

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