Il Salone del gusto 2010 è stata anche la vetrina per la nuova guida sui vini edita da Slow Food Editore, conseguenza della “separazione” da Gambero Rosso.
La guida si chiama Slow Wine 2011, 1216 pagine e 1850 aziende recensite. I creatori l’hanno presentata come “una fotografia reale dell’attuale situazione del vino in Italia. Per descrivere la realtà si doveva perciò conoscerla uscendo dalle sale degli assaggi, per compiere un viaggio su e giù per la nostra penisola. Più di 2.100 cantine visitate, migliaia di vigneti calpestati, tante domande e interviste vis-là-vis. E proprio grazie a questa nuova concezione, il testo racconta degli sforzi agronomici compiuti dall’azienda oggetto della recensione: un insieme di informazioni che ne descrive le vigne, i vitigni piantati e la filosofia che accompagna il lavoro dei viticoltori”.
Slow Wine ha quindi abbandonato il metodo di giudizio a punteggi, che definisce “troppo limitante per poter raccontare le 1850 aziende presenti in guida” adottando la via del racconto che si divide in tre sezioni capaci di descrivere le cantine passando dalla Vita (le storie degli uomini e delle donne protagonisti), dalle Vigne (il racconto dei vigneti visitati e descritti in caratteristiche e conduzione), dai Vini (raccontanti e descritti con i dati).
Perché, comunque, è noto che i simboli sono la via più veloce per rendere immediata una guida, Slow Food ha adottato tre simboli per tre chiavi di lettura per quel che riguarda le aziende:
la Chiocciola che esprime una cantina che il team di degustatori/visitatori ha apprezzato per come è stata capace di interpretare i valori del territorio, del vino (caratteristiche di tipicità che si ritrovano nell’esame organolettico), del rispetto dell’ambiente, in sintonia con Slow Food;
la Bottiglia assegnato alle aziende che hanno espresso qualità per tutte le bottiglie degustate;
la Moneta assegnato alle aziende con il miglior rapporto qualità-prezzo per la propria produzione.:
E tre simboli per i vini:
Vini Slow per le bottiglie che rappresentano buona qualità e le caratteristiche del territorio
Grandi Vini per le migliori bottiglie sotto il profilo organolettico
Vini Quotidiani (che riporta quello che precedentemente era un’altra guida) per le bottiglie fino a 10 euro in enoteca con un eccellente rapporto tra la qualità e il prezzo.
Ma le altre guide cosa hanno descritto fino ad oggi? Se Slow Wine 2011 dice di essere la fotografia reale della situazione del vino.
Raccontare la storia delle donne e degli uomini che sono dietro il vino farà la differenza?
Ma forse un’altra novità nascosta tra le righe c’è, oltre un team di degustatori/visitatori spesso lontano dai riflettori (una vita da mediano), qualche nome più famoso di (ex?) battitore libero del vino ritorna a far capolino in questa nuova avventura editoriale.
Insomma Slow food, come un caterpillar o una lasciva amante, fa dimenticare antichi dissapori e risvegliare nuove infatuazioni.
E la Puglia? Ha fatto la sua bella figura.
I GRANDI VINI DELLA PUGLIA
Graticciaia 2006, Agricole Vallone
Guerro 2007, Paolo Petrilli
Jo 2008, Gianfranco Fino
Le Braci 2004, Azienda Monaci
Patriglione 2003, Cosimo Taurino
Primitivo di Manduria 2007, Attanasio
Primitivo di Manduria 60 Anni 2006, Feudi di San Marzano
I VINI SLOW DELLA PUGLIA
Aleatico Sorso Antico 2009, Natalino Del Prete
Brut Nobile Ris. 2006, d’Araprì
Fiano Minutolo Rampone 2009,I Pàstini
Gioia del Colle Primitivo 17 2007,Polvanera
Giroflè 2009, Azienda Monaci
Primitivo di Manduria Dolce Naturale Il Sava 2004,Vinicola Savese
Tretarante 2007,Mille Una
LE CANTINE CON LA CHIOCCIOLA DI PUGLIA
Giancarlo Ceci
I Pàstini
Agricole Vallone
Polvanera
Gianfranco Fino
Attanasio
Ed ora non resta che leggerla, magari davanti ad un bicchiere, e chi vuole dica “la sua” nei commenti.
a cura di Giuseppe Barretta