Castelli Romani: Sapori Antichi e una Tradizione Culinaria centenaria

Tutti voi avrete sentito parlare almeno una volta dei Castelli Romani, un’area a pochi km dalla Capitale nella quale il tempo, perlomeno dal punto di vista culinario, sembra essersi davvero fermato. Il nome genera a volte molta confusione tra coloro che non sono pratici della zona non avendola mai visitata, ci si immagina magari una terra ricca di Castelli neanche fossimo nel mondo immaginario di Don Chisciotte, ma la realtà è ben diversa. Nonostante il luogo offra bellezze naturalistiche, architettoniche e storiche da non sottovalutare assolutamente, ciò che attrae la gente qui è il Cibo Artigianale Italiano della tradizione, qui presente in moltissime forme diverse, dai piatti salati passando per il pane, i dolci, la pizza, gli insaccati. Non che a Roma non si mangi bene, chiaro, ma chiedete a un Romano dove vorrebbe andare questa domenica per farsi una bella mangiata e 9 volte su 10 vi risponderà così: “ai Castelli”. Non riuscite proprio a capirne il motivo? Non c’è problema, siamo qui per questo.

Canti Popolari, Fraschette e Dolcetti Tipici per tutti i gusti

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Per un Romano una bella giornata ai Castelli significa cercare soprattutto quei prodotti tipici che risultano impossibili da trovare in città, o perlomeno non della stessa (alta) qualità dei prodotti artigianali locali. Una volta a tavola non potrà mancare assolutamente una carrellata degli antipasti tipici del luogo: prosciutto, capocollo, coppiette, salame, ma anche mozzarelline di bufala, ricotta fresca, fagioli con le cotiche, fiori di zucca fritti, una selezione di bruschette fatte con il buonissimo pane locale e lei, l’immancabile regina di questi luoghi magici: la Porchetta di Ariccia. Pensate sia finita qui? Assolutamente no: è il momento dei primi piatti, Amatriciana, Carbonara e Gricia vanno per la maggiore ma i più coraggiosi ripiegano su un primo piatto che sprizza romanità da tutti i pori, a lungo tempo proibito e poi riapparso misteriosamente quasi fosse il Santo Graal: i Rigatoni con la Pajata, ovvero l’intestino tenue dell’agnellino da latte. Nel pomeriggio immancabile passeggiata in uno degli splendidi laghi della zona, e si fa la spesa per casa: Ciambelline artigianali all’anice, al vino, al limoncello, biscotti di tutte le forme e dimensioni… ce n’è davvero per tutti i gusti, e nonostante siano tutti sapori ben conosciuti, ogni volta che finiscono lo stesso pensiero si affaccia di nuovo imperterrito: “Quando torniamo ai Castelli?

L’influenza dei Castelli nell’immaginario collettivo Romano

Come anticipato nell’introduzione, i Romani amano moltissimo i castelli Romani e viceversa. Mentre una volta erano una tappa un po’ “obbligata” se si voleva fare una gita fuori porta (molta gente semplicemente non aveva le possibilità economiche per andare in villeggiatura o in gita da altre parti) oggi si sceglie volontariamente di andarci, attratti dai deliziosi piatti tipici della tradizione culinaria Romana e dall’atmosfera tipica e casereccia delle fraschette. Per un gruppo di amici Romani un bel pranzo ad Ariccia significa mangiare e bere fino a scoppiare, divertirsi, ridere ma soprattutto riscoprire quei sapori e quei sapori semplici ma genuini che caratterizzavano la nostra infanzia, e che purtroppo si stanno gradualmente perdendo in funzione di altre abitudini alimentari sicuramente molto meno sane (e per niente rispettose delle nostre radici culinarie). Vista anche la generale tendenza all’abbandono delle tradizioni bisognerebbe incoraggiare particolarmente quelle che sembrano essere rimaste in voga da sole, sfruttandole magari per tentare di recuperare anche quelle che stanno rischiando di scomparire.

Cosa va fatto, e cosa si sta già facendo

Viene spontaneo domandarsi cosa si può fare per tutelare queste Eccellenze, per confermare il loro trend positivo ed aiutarlo a mantenersi tale nel tempo. Il grande cambiamento deve essere di mentalità anzitutto: bisogna riconoscere la superiorità dei prodotti Italiani artigianali, capire il perché del loro costo maggiore, possibilmente informarsi sulla loro origine (fonte molto spesso di interessantissimi aneddoti) e divulgarne l’esistenza a chi ancora non li conosce ma potrebbe magari apprezzarli. Il portale Italianito.com nasce proprio per questo scopo, tutelare, valorizzare e soprattutto divulgare il verbo dei dolci tipici Italiani artigianali, con particolare enfasi verso quelli Sardi e quelli dei Castelli Romani, in modo che sempre più persone possano venire a sapere della loro esistenza, rendersi conto del loro reale valore e riscoprire il gusto di mangiare sano, genuino ed Italiano. Strizzando l’occhio alla tradizione, ma soprattutto alla qualità.

Silvia

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